
Le isole Lofoten in inverno: inutile dirlo, ci hanno stregato, talmente tanto che siamo tornati due volte, stesso posto, stesso periodo. Ma la nostra era una sfida…
Le Lofoten sono un arcipelago norvegese a nord del Circolo Polare Artico, famose soprattutto per i paesaggi incontaminati, con fiordi profondi e montagne che si tuffano a picco nel mare, casette da fiaba su spiagge tranquille, mare dai colori quasi caraibici, frequentate d’estate per le tante ore di luce, per il clima favorevole nonostante la posizione geografica e per la notevole fauna.
Ma noi potevamo vederle d’estate? No. Troppo facile.
Quindi dopo avervi raccontato la nostra avventura nella Lapponia più remota e sconosciuta, dove abbiamo fatto il dog sledding più incredibile che si possa immaginare (se lo avete perso è qui: Dogsledding in Norvegia, nella vera Lapponia del popolo Sami.) vogliamo raccontarvi della nostra accanita ricerca delle orche, alle Lofoten in inverno, a gennaio per l’esattezza.
Le migliori 5 cose da fare alle isole Lofoten in inverno
- Dormire in un rorbu, la casa dei pescatori
- Fare un’ orca safari
- Mangiare baccalàal Bacalao
- Passeggiare per Svolvaer
- Guidare fino ad A.
Premessa: c’è sempre una premessa, me ne sto rendendo sempre più conto. Ne abbiamo sempre una, ma perchè? Una settimana prima della partenza sono volata giù da una scala perché leggevo mentre camminavo e mi sono slogata una caviglia. Quindi sono partita gonfia e fasciata, col piede che non entrava nello scarpone da neve, quindi se sono comunque riuscita a fare tutto, potete farlo anche voi.
Premessa n. 2. Percepisci quanto sei a nord, dopo che hai contato quanti aerei hai preso per arrivarci. Milano-Oslo Torp con Ryanair, cambio di aeroporto con arrivo ad Oslo e pernottamento, ripartenza con treno per Oslo Gardermoen e volo per Bodo. A Bodo ulteriore volo per Svolvaer. Tutti con Wideroe. E quella notte, l’artico ci ha dato il benvenuto: siamo arrivati che non c’era neve e ci siamo svegliati con tutto il bianco intorno.
1) Dormire in una casa di pescatori: il rorbu
Il rorbu è la casa tipica del pescatore norvegese, propria delle isole Lofoten, a palafitta sul mare o sulla roccia.
Scegliamo tra le tante possibilità, questo posto trovato su Visit Norway: un villaggio incantevole, lo Svinoya rorbuer diverse casette di legno rosse, ristrutturate a nuovo, accoglienti e curatissime, collegate da un pontile sul mare, alcune su palafitte, altre come appoggiate sulle rocce. Era il mio sogno, vedere l’aurora boreale dalla finestra di una casetta così, e finalmente ci siamo. Saranno bellissime d’estate, ma il fascino delle isole Lofoten in inverno non ha eguali, visto da queste finestre..
Ceniamo un posto incantevole, mangiando benissimo, nella pace e silenzio più assoluto (non avevamo ancora i 2 mostriciattoli al seguito)
Tutto perfetto, se non fosse che manca la neve, l’indomani dobbiamo uscire in barca per un escursione e un po’ sono delusa dal fatto di non vedere tutto bianco. Ma tranquilli, siamo arrivati noi.. e arriva la bufera. La casa traballa, anzi sembra dondolare sulla roccia e sembra si pieghino le pareti. E’ vero che saranno abituati al vento artico, ma a noi sembra di volare via con la casa. La mattina scopriamo che anche per loro è stata una bufera incredibile, ci sono diverse case con i tetti scoperchiati e la gita in barca non si fa per il maltempo. Però è arrivata la neve! Solo che non c’era bisogno di esagerare così….
2) Fare un’ orca safari nelle isole Lofoten, in inverno
Ci siamo, siamo venuti fin quassù per vederle e il grande giorno è arrivato. Sveglia presto, ancora tanto buio attorno, colazione da re con una marea di salmone burro e pane nero. Un briefing sul comportamento delle orche, dove andremo e cosa faremo e saliamo sul peschereccio.
Si parte. Ci sono altri avventurieri come noi, provenienti da ogni parte del mondo. Ovviamente siamo vestiti come se fossimo in Antartide, ma loro ci forniscono un mega tutone imbottito da mettere sopra a tutto, ci sembra quasi eccessivo. E’ ancora buio, ma è emozionante partire con tutto questo nero attorno e vedere albeggiare al largo, anche se è tarda mattina. La neve fresca illumina le montagne e gli scogli affioranti, le lucine delle case in lontananza ci danno la distanza dalla costa.
Il peschereccio adibito all’ orca safari esce dalla baia e prende velocità: ora capiamo il perché di questo tutone. Il vento gelido di gennaio ci taglia la faccia. Cerchiamo a lungo, ma delle orche nessuna traccia. Facciamo avanti e indietro sul ponte coperto di neve ghiacciata, e io con la mia caviglia fasciata ho paura di cadere di nuovo…ogni tanto facciamo tappa sottocoperta per un tè caldo per rigenerare corpo e mente. Fuori nevica, dentro ci offrono una stupenda zuppa di pesce bollente.
Abbiamo visto le aquile, gli allevamenti di salmone, baie stupende, luci surreali. Le isole Lofoten in inverno sono indescrivibili. Ci siamo ricoperti la faccia di ghiaccio, anche col passamontagna faceva freddo, più coperti di così non si poteva, ma noi volevamo restare fuori a tutti i costi, volevamo essere i primi ad avvistare le orche.
Le orche non stazionano in un punto preciso, sono qui a caccia di aringhe, ma anche la aringhe non hanno un posto fisso.. quindi è difficile riuscire a vederle. E se dobbiamo dirla tutta, siamo venuti qui due volte per due anni di seguito, perché queste benedette orche non le abbiamo viste né la prima né la seconda volta. Ma ci sarà una terza, e questa volta le vedremo con i nostri bimbi.
Vedere le orche sarebbe bello dopo un viaggio così lungo per arrivare fino a qui, ma per noi l’esperienza fatta in mezzo al mare, con quel cielo infuocato e le montagne innevate color indaco, è stata comunque strepitosa.
3) Mangiare baccalà al Bacalao
Lo stoccafisso, il merluzzo impanato, il baccalà.. sempre merluzzo è : il baccalà è merluzzo salato, lo stoccafisso è merluzzo essiccato all’aria. E qui lo stoccafisso regna sovrano, si vedono ovunque nelle isole Lofoten queste strutture a triangolo dove vengono appesi i merluzzi ad essiccare quando c’è il sole, non a gennaio però..
E poi c’è il Lutefish, che è una ricetta tradizionale dei paesi scandinavi, composto da stoccafisso o anche da baccalà, marinato nella soda caustica (!!!) e poi lavato accuratamente con acqua. Questa procedura dà al pesce un odore estremamente pungente e una tipica consistenza gelatinosa. Provato: buonissimo, a dispetto della preparazione.
Questo posto è una certezza quando passeggi per Svolvaer e non trovi nulla di aperto per via delle vacanze natalizie. La gente si ritrova qui, al calduccio con vista sul porto, in un ristorante/bar informale, giovane, moderno, che propone un sacco di piatti interessanti.
4) Passeggiare per Svolvaer, capoluogo delle isole Lofoten
Se il maltempo non consente di prendere la barca, o semplicemente per un giorno di riposo, questa sonnolenta cittadina gelida, concede delle belle passeggiate. Le case in legno bianche o colorate, tutte decorate a festa, con le luci calde perennemente accese in casa, anche a notte fonda. Servono a rischiarare le lunghe notti artiche, a scaldare un po’ l’atmosfera.
Noi a Svolvaer ci abbiamo passato la notte di Capodanno, a zonzo per le strade, a guardare incuriositi i giovani locali che festeggiavano in strada. Noi imbacuccati come astronauti, loro mezzi svestiti, in camicia i ragazzi, col vestitino e tacchi a spillo le ragazze. Certo, solo per pochi minuti di tragitto o per scoppiare un petardo, ma sempre freddo artico c’era..
E poi perché dopo una giornata passata al freddo, non provare un cocktail al Magic Ice bar di Svolvaer? Giusto così, per non perdere l’abitudine al ghiaccio…
5) Guidare fino ad A.
E’ mattina, ci alziamo e, convintissimi, vogliamo raggiungere A, una lettera soltanto per l’ultimo paese delle isole Lofoten. Nevica incessantemente, ma le strade sono abbastanza pulite perché i camion spazzaneve sono efficientissimi e passano in continuazione. E’ bellissimo vedere scorrere i diversi paesini, alternati a baie a dir poco magnifiche. Il contrasto è fortissimo: le montagne rocciose e innevate si gettano in mare a picco accanto a baie dalle acque turchesi che sembrano caraibiche. Chissà d’estate, con la luce del sole, che colori!
Passiamo su ponti ripidissimi, attraversiamo porti in letargo, con tratti di mare congelato, vediamo gente andare a fare la spesa con lo slittino. Poi però usciti da una galleria, la nostra macchina, seppur con le gomme chiodate, non ce la fa.
La neve sulla strada si accumula talmente velocemente che gli spazzaneve non gli tengono testa. La macchina ad un certo punto si appoggia con la “pancia” come una balena spiaggiata sulla neve e le ruote girano a vuoto. Siamo fermi, nella tormenta. In qualche modo sgusciamo via e senza pensarci due volte, torniamo indietro. Ci mancava poco per arrivare ad A, ma lo faremo la prossima volta.
Per rassicurarvi…
Ci piace riderci su, sulle nostre disavventure, forse avete imparato a capirlo, per cui ci preme dire che le isole Lofoten, in inverno non sono così fredde, di solito. Noi abbiamo trovato un’ insolita settimana di perturbazione artica, altrimenti la Corrente del Golfo che lambisce queste isole, mitiga le temperature che scendono, in pieno inverno, di pochi gradi sotto lo zero.
Poi il freddo da queste parti è secco, quindi più tollerabile, rispetto alla zona lacustre in cui viviamo ora, in Lombardia.
Bisogna dire che le isole Lofoten sono quanto di più bello si possa immaginare: per chi ama il nord estremo come noi, ma anche per chi non lo ama, queste isole sono la quintessenza della pace. Il paesaggio straordinario, da solo, vale il viaggio. Se amate la fotogafia, qui, tra riflessi, aurore boreali e fauna c’è da divertirsi. E se poi amate il Natale come noi, è fatta.
Queste isole trasudano calore domestico, voglia di casa, di lavori a maglia davanti a un camino che profuma l’aria di legna bruciata, che respiri mentre passeggi fuori sulla neve. E allora immagini la vita dentro a queste case dalle luci calde, sempre accese, con le stelle alle finestre, che danno il senso di famiglia, di un tè caldo coi biscotti al burro, con un libro da leggere in poltrona o da appoggiare al davanzale della finestra, per guardare fuori, l’ incanto dell’inverno.
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